Questa mattina Franca, un esemplare di Caretta Caretta è stata rilasciata in mare al largo delle Secche della Meloria, dopo le cure presso il Centro di Recupero e Riabilitazione per tartarughe marine dell’Acquario di Livorno Le operazioni di recupero e poi rilascio della tartaruga si sono svolte nell’ambito dell’attività della rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB) di Regione Toscana che ARPAT coordina sia per il recupero degli esemplari spiaggiati o in difficoltà, sia vivi che morti, che per l’attività di monitoraggio dei nidi di tartaruga marina Caretta Caretta.
LA STORIA DI FRANCA
Franca, esemplare di sesso femminile di Caretta Caretta, è giunta all’Acquario di Livorno il 27 Aprile 2025 dopo essere stata trovata a galleggiare nelle acque dell’isola d’Elba a causa di un granchio che le occludeva la cloaca. L’esemplare è stato quindi accolto nel Centro di Recupero e Riabilitazione dell’Acquario di Livorno, fortunatamente già privo dell’ostruzione, che era riuscita ad eliminare autonomamente grazie al fatto che era stata posta all’asciutto. Le analisi veterinarie e le radiografie hanno mostrato un quadro clinico stabile ed in salute compatibile con una liberazione rapida. Le operazioni di rilascio sono state coordinate dallo staff dell’Acquario di Livorno, grazie alla collaborazione del Servizio Operazioni della Direzione marittima – Capitaneria di Porto di Livorno ed al supporto dei volontari dell’Associazione OdV ANPANA (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) di Livorno per il trasporto dell’esemplare. Franca, al momento dell’arrivo, pesava 27,6Kg con lunghezza 59 cm e larghezza 58 pertanto; è stato possibile taggarla con Tag Satellitare IT RT ADL 015 e Microchip, per seguirla nei suoi spostamenti nel Mar Mediterraneo. Il Tag satellitare è stato installato dal prof Paolo Luschi dell’Università di Pisa e dalla Dr.ssa Arianna Bellucci della Stazione Zoologica Anton Dhorn di Napoli ed è fornito grazie ai fondi del progetto S.T.R.O.N.G. , facente parte dei bandi Prin 2022, di cui sono beneficiari la SZN ed UNIPI. Tutta l’operazione vede il coordinamento della Regione Toscana e della rete creata grazie all’Osservatorio Toscano per la Biodiversità (LR 30/2015), che coinvolge la Capitaneria di Porto, l’ARPAT, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana e i tre atenei toscani di Pisa, Firenze e Siena, nelle operazioni di monitoraggio, soccorso e recupero di tartarughe marine ed altre specie emblematiche del Santuario Pelagos.
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