Ha preso il via il percorso partecipativo per il nuovo ospedale, curato da Simurg ricerche società di consulenze e servizi già appaltatrice di altri percorsi promossi dalla giunta Nogarin, e già nascono polemiche e dissapori. Ci sono diversi aspetti che secondo l’ex assessore Alessandro Aurigi non rispettano i canoni dei dibattiti pubblici: “Inizia ufficialmente la presa per i fondelli dei cittadini livornesi, sancita da due frasi di Salvetti che si contraddicono tra loro: “Siamo aperti a qualsiasi suggerimento dettato dal buon senso, ma la destinazione è stabilita”. Ora, considerato che la localizzazione dell’ospedale è l’elemento principale che viene modificato, e che distingue la proposta di Salvetti da quella precedente di Nogarin, mi domando a che cosa serve parlare di percorso partecipativo laddove non ci sia modo, per la cittadinanza, di incidere sulle scelte da prendere, essendo quella più importante tra di esse già stata presa e blindata dallo stesso sindaco. Ipocrisia allo stato puro, infatti. E palese dimostrazione, da parte del sindaco, di ignorare ciò che intenda la legge regionale specifica in materia di “partecipazione” e che cosa questa prescriva per un “percorso partecipativo”.
L’ameno sindaco, poi, cerca di dare credibilità e sicurezza alla sua malcelata ironia con altre frasi ad effetto, tipo: “Il percorso partecipativo per il nuovo ospedale comincia oggi, e chi sostiene che questa amministrazione non ha coinvolto i soggetti interessati dice il falso”. Ebbene, io lo sostengo, lo ribadisco e sfido chiunque a dire il contrario. Salvetti non ha coinvolto i residenti di via della Meridiana, che subiranno i danni e le conseguenze peggiori dal suo progetto; non ha coinvolto le associazioni e i comitati che hanno a cuore l’ambiente, gli animali, il Parterre, la vivibilità urbana, la viabilità del quartiere; non ha coinvolto l’intera città di Livorno, che aveva il diritto di essere informata preventivamente e di essere messa nelle condizioni di scegliere autonomamente tra il nuovo edificio dentro il vecchio presidio oppure dentro il Parterre. Salvetti ha deciso tutto prima, nelle segrete stanze del partito, della Regione, dell’Asl, e poi ha presentato il risultato finale. Blindandone la modifica urbanistica più sostanziale.
Oltretutto, il “dibattito pubblico” (questo è il termine corretto da utilizzare ai sensi della legge regionale) Salvetti lo farà solo perché il M5S in Consiglio Comunale gli ha ricordato che esiste una legge regionale sulla partecipazione, altrimenti non ci pensava nemmeno.
In realtà, quindi, ciò che inizia davvero oggi è una noiosa ed ipocrita manfrina mediatica, che non farà decidere nulla di sostanziale ai livornesi ma che in compenso riempirà di chiacchiere e fotografie, per lo più inutili, le pagine della stampa locale. Auguri Livorno!”
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