I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno hanno concluso un’attività di indagine nei confronti di una società cecinese, operante nel settore della vigilanza privata e delle pulizie, rilevando l’impiego di 51 lavoratori irregolari.
In particolare, nel corso del controllo amministrativo, gli uomini delle Fiamme Gialle di Cecina hanno constatato che l’impresa si è avvalsa della manodopera di 17 lavoratori mediante “voucher” – impiegati prevalentemente, appunto, quali addetti alle pulizie nonché alla sicurezza – nell’ambito di contratti di appalto stipulati con strutture turistiche ricettive (alberghi, campeggi e villaggi turistici), fiscalmente non in regola con le scadenze del Jobs Act.
Attraverso le prestazioni di lavoro accessorio, la società ha versato contributi inferiori a quelli dovuti, fornendo minori garanzie ai dipendenti (con minori tutele, ad esempio, in termini di assenze per malattia e ferie), erroneamente qualificando dette prestazioni di lavoro come occasionali piuttosto che come subordinate.
Inoltre, dalla disamina del “libro unico del lavoro”, è emerso che, nell’ultimo triennio, ad ulteriori 34 lavoratori sono state corrisposte retribuzioni da lavoro dipendente, pari a circa € 50.000 complessivi, simulatamente configurate come “trasferte e/o diarie”, omettendo di assoggettarle ai previsti contributi previdenziali nonché a ritenute fiscali.
Mediante questo modus operandi, la società, grazie ad un contenuto costo del personale, è stata in grado di praticare prezzi di fornitura dei servizi più bassi, in sleale concorrenza con le imprese operanti nel medesimo settore.
L’impresa, in ragione dell’omessa registrazione fiscale, dovrà regolarizzare nei confronti dell’Inps e dell’Erario le inadempienze rilevate, versando oltre € 30.000 a titolo di contributi, nonché circa € 5.000 quali sanzioni ed interessi.
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