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Strage terroristica a Bruxelles: 34morti e 230 feriti

22 Marzo 2016 Cronaca

Strage terroristica a Bruxelles: 34morti e 230 feriti

Questo la cronologia degli eventi di oggi in Belgio, colpita da ripetuti attacchi terroristici:

 

14.50 Allerta bomba all’ospedale di Saint-Pierre.

 

14.23 potrebbero esserci feriti italiani. Intanto sono diverse le

operazione e le perquisizioni delle teste di cuoio in tutta Bruxelles.

 

14.19 Evacuata la centrale nucleare di Liegi.

 

14.01 Trovato un ordigno sul nastro trasporto dei bagagli dell’aeroporto Zaventem: lo scrive la stampa belga.

 

13.45 Presente all’aeroporto anche l’attaccante del Norwich Dieumerci Mbokani. Il club inglese ha comunicato che l’attaccante, in prestito dalla Dinamo Kiev, è scosso ma illeso: “Sì, il nostro giocatore era al Zaventem di Bruxelles al momento degli attacchi terroristici di questa mattina. L’attaccante in prestito dalla Dinamo è illeso ma scosso dai tragici eventi in aeroporto, in cui un certo numero di persone sono state uccise o ferite. Il club è in costante dialogo con Dieumerci, che è tornato a casa per stare con la sua famiglia”.

 

 

13.30 Secondo la polizia belga potrebbero esserci ancora dei terroristi all’interno dell’aeroporto.

 

13.20 Sale a 34 morti il bilancio degli attentati a Bruxelles: lo riferisce l’emittente belga Vrt.

 

12.45 All’aeroporto di Bruxelles sarebbero state trovate delle armi. L’emittente Rtbf riferisce che al terminal delle partenze, obiettivo dell’attacco suicida, è stato trovato un kalashnikov.

 

12.20 La procura federale belga ha confermato che tutte e tre le esplosioni di stamattina a Bruxelles, cioè le due avvenute all’aeroporto di Bruxelles Zaventem e quella della fermata della metropolitana Maelbeek, “sono attentati terroristici”. “La sezione antiterrorismo della procura federale – si legge nella nota – ha incaricato un giudice istruttorio specializzato in materia di terrorismo”. Intanto lo stato islamico (Is) ha rivendicato gli attentati. Lo riferisce l’agenzia Amaq, legata al Califfato nero e considerata organo media dell’organizzazione terroristica. (Repubblica.it)

 

 

 

12.01 A Bruxelles i mezzi pubblici sono fermi, la gente è chiusa negli uffici e nelle auto ferme in mezzo alla strada. Arrivano telefonate angosciate di alcuni cittadini e funzionari dell’Unione europea rimasti chiusi nella stazione della metro prima di quella di Maellbek, dove alle 9.30 è esplosa una bomba che avrebbe fatto almeno 15 vittime. Ma le foto del vagone squarciato che circolano in questi istanti fanno temere un bilancio ancora più grave. Mai nella storia recente una città era stata così in stato d’assedio, paralizzata, con le linee telefoniche bloccate o interrotte, le stazioni chiuse, gli autobus abbandonati dove si trovavano quando come un passaparola è stata decretata una specie di evacuazione. Le ambulanze si muovono a fatica nel traffico paralizzato. Molte persone hanno lasciato le auto in strada e sono fuggite. Al momento la situazione è drammatica. Il governo belga temeva una vendetta dei jihadisti dopo la cattura di Salah Abdeslam. Il Belgio è purtroppo considerato con buone ragioni la culla dello jihadismo europeo. Almeno sei su 12 degli attentatori dello scorso 13 novembre a Parigi venivano da Molenbeek un comune alle porte di Bruxelles. C’era la consapevolezza dell’esistenza di numerose cellule in sonno. Nei giorni scorsi si respirava paura e sollievo da parte delle istituzioni. Ma nessuno si aspettava una vendetta così repentina e violenta. I terroristi hanno agito in una città che era già presidiata e in stato d’allerta. Si muovono come vogliono.Le ambulanze si muovono a fatica nel traffico paralizzato. Molte persone hanno lasciato le auto in strada e sono fuggite. Si rincorrono le voci, venti, forse quaranta morti soltanto nella metro di Maellbek. Al momento la situazione è drammatica. Il governo belga temeva una vendetta dei jihadisti dopo la cattura di Salah Abdeslam. Il Belgio è purtroppo considerato con buone ragioni la culla dello jihadismo europeo. Almeno sei su 12 degli attentatori dello scorso 13 novembre a Parigi venivano da Molenbeek un comune alle porte di Bruxelles. C’era la consapevolezza dell’esistenza di numerose cellule in sonno. Nei giorni scorsi si respirava paura e sollievo da parte delle istituzioni. Ma nessuno si aspettava una vendetta così repentina e violenta. I terroristi hanno agito in una città che era già presidiata e in stato d’allerta. Si muovono come vogliono. (Corriere.it).

 

 

8.10 Torna il terrore in Europa. A Bruxelles, cuore dell’Europa, è sotto assedio. Prima ci sono state, alle 8, due esplosioni all’aeroporto di Bruxelles Zavantem, poi altre due in pieno centro, vicino alle istituzioni europee alle fermate della metro di Schumann e Maalbeeck. Tutto questo tre giorni dopo l’arresto di Salah Abdeslam, principale ricercato per gli attacchi di Parigi del 13 novembre. 23 morti e 35 feriti in questi attacchi. Prima delle due esplosioni in aeroporto (foto repubblica.it) si sarebbero sentite delle urla in arabo oltre che degli spari.

 

MATTARELLA – Sugli attentati di Bruxelles, arriva una nota del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Gli ultimi, gravissimi attentati di Bruxelles confermano tragicamente che l’obiettivo del terrorismo fondamentalista è la cultura di libertà e democrazia. Esprimo il mio cordoglio per le vittime e la più decisa condanna per gli esecrabili atti di violenza». Lo afferma, in una nota, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo il quale «va ribadita la ferma convinzione che la risposta alla minaccia terroristica deve trovare saldamente uniti i Paesi dell’Unione Europea. Occorre affrontare questa sfida decisiva con una comune strategia, che consideri la questione in tutti i suoi aspetti: di sicurezza, militare, culturale, di cooperazione allo sviluppo. In gioco ci sono la libertà e il futuro della convivenza umana”.

 

ALLERTA LIVELLO 4 – Il livello di allerta è stato elevato a livello 4, il massimo, in tutto il paese. Sono state ritrovate diverse bombe inesplose, come riporta Vtm. Esercito in strada e città bloccata.

 

 

 

PRIME TESTIMONIANZE – “Ero nella hall delle partenze, al Gate 10 quando ho sentito la prima esplosione, verso le 7 e 45. Molte persone si sono messe a correre verso l’uscita. Poi c’è stata una seconda esplosione fra il gate 8 e il 9. Dei pezzi del soffitto sono caduti. E’ scoppiato il panico. Ho visto feriti, ma non gravi” le parole di Marie Odile, una testimone, a La Libre Balgique. “Ero in coda per la registrazione e ho sentito un’esplosione. Ho visto il fumo, ho visto gente correre in preda al panico verso l’uscita. C’è stata una seconda esplosione molto più vicina a me” le parole di un altro testimone”.

 

 

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