LA STORIA – E’ nel 1919 che Forlì ha ufficialmente la sua squadra di calcio: l’Unione Sportiva Forti e Liberi, che gioca il primo campionato in Terza categoria. Colori sociali bianco e rosso, a strisce verticali, con il gallo, che stringe la caveja, tipico strumento contadino romagnolo: da qui il soprannome i Galletti. Alla guida della società si sono succeduti nel tempo 32 presidenti. Dal primo, Giuseppe Pasqui nel 1923, all’attuale Gianfranco Cappelli. Il più longevo Giovanni Bianchi, in carica per nove stagioni, dal 1974 al 1983. Sono stati 4 i giocatori biancorossi ad aver vestito la maglia della Nazionale Italiana: Luciano Zecchini, Antonio Sabato, Moreno Mannini e Emanuele Giaccherini. Diversi sono stati i calciatori che hanno giocato nel Forlì prima di spiccare il volo verso il grande calcio professionistico. Edmondo Fabbri, poi allenatore dell’Italia. Italo Allodi, manager della Grande Inter di Helenio Herrera. Sandro Ciotti, mitico giornalista sportivo. Massimo Agostini, il Condor. Sono cresciuti nel settore giovanile romagnolo tanti giocatori con un passato in Serie A e B tra cui gli ex amaranto Richard Vanigli e Marco Bernacci. Nel 1923, partiranno i lavori per la costruzione dello stadio Morgagni. Dopo la Seconda guerra mondiale il campionato di Serie B “Alta Italia” e nei tre decenni successivi molta serie C e D. Quindi, un lento declino, con il fallimento nel 2006. Così, verrà fondata l’A.S.D. 1919, partendo dalla Terza categoria. L’anno successivo la società si fonde con l’A.S.D. Sporting Forlì, che milita in Promozione e ricomincia la scalata al calcio professionistico, culminata con il salto in Seconda divisione nel 2012. Poi, il 17 aprile 2025 a seguito della vittoria per 1-0 contro la Pistoiese, il Forlì vince il proprio girone e torna tra i professionisti dopo otto stagioni.
CAMPO DI GIOCO – Lo stadio di Forlì è intitolato alla memoria di Tullo Morgagni noto giornalista e sportivo della città romagnola. Per le sue caratteristiche ospita anche le gare di ciclismo su pista. Ha una capienza di 3385 posti complessivi, 876 di questi riservati agli ospiti nella gradinata scoperta. E’ un impianto datato come costruzione, parliamo del 1925, ma che ha subìto un profondo restyling nel 2015 per essere a norma con le regolamentazioni vigenti della Serie C.
IL TECNICO – Alessandro Miramari è l’allenatore del Forlì. E’ lui il condottiero della promozione dei biancorossi. Il tecnico bolognese, classe 1970, è arrivato in Emilia Romagna dopo la lunga esperienza con il Corticella. Una piccola realtà che ha trascinato dall’Eccellenza alla Serie D. Prima del 2020 l’esperienza nel calcio a 5 dove ha guidato l’Under 15 del Bologna sino alla vittoria del Campionato Italiano.
LA SQUADRA – Un’autentica corazzata ha vinto con merito il girone D di Serie D, conquistando la promozione tra i professionisti. Parliamo del Forlì, che nelle 34 partite della stagione regolamentare ha conquistato ben 84 punti, dieci in più rispetto al Ravenna secondo, frutto di 27 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. Gaiola e compagni hanno anche il miglior attacco e la miglior difesa del girone. Tra i protagonisti di questa straordinaria cavalcata del Forl’ troviamo il bomber Michele Trombetta: arrivato a dicembre in una squadra già forte di suo, ha contribuito con sette gol in tredici presenze a portare i biancorossi in C. Insieme a lui, in grande spolvero anche altri due uomini del reparto offensivo: Elia Petrelli (tredici reti) e Davide Macrì (a segno dodici volte). Numeri importanti anche per il trequartista Nicola Farinelli: sette gol e dodici assist per lui. Quando si parla di questa squadra non si può non citare il capitano Riccardo Gaiola, leader dello spogliatoio e fulcro del gioco del Forlì.
di Carlo Pannocchia
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